Strani mezzi di trasporto in Thailandia

tuk tuk tra i mezzi di traposto in thailandia maggiormente conosciuti

La Thailandia, e volendo una buona parte del sud est asiatico, è un mondo a sé stante su parecchie cose. Tra queste rientrano senz’altro i mezzi di trasporto e da lavoro. Molti di questi mezzi, oltre che buffi dal punto di vista estetico, sono spesso autoprodotti in maniera più o meno professionale. Spesso trattasi di mezzi che farebbero impallidire qualsiasi funzionario delle motorizzazioni occidentali mentre qui, in Thailandia, sono tranquillamente ammessi alla circolazione su strada. Ecco una piccola galleria con descrizione dei mezzi che potreste incontrare nel vostro viaggio in Thailandia.

I tuk tuk

Colorati, rumorosi e spesso molto personalizzati. In genere il tuk tuk è il primo e curioso dei mezzi di trasporto in Thailandia in cui si imbatte un turista non appena sbarcato a Bangkok. Questi mezzi sono quasi diventato un simbolo della Thailandia stessa. La loro presenza sembra risalga ai primi anni ‘60 epoca in cui i primi esemplari furono importati dal Giappone.

Oggi sono diffusi principalmente nelle zone centrali e turistiche di Bangkok e per chi non ha mai avuto a che farci rappresentano una simpatica esperienza da fare in città. Tuttavia val la pena di ricordare che sono privi di tassametro e il prezzo della corsa va sempre concordato in anticipo. I conducenti di questi mezzi quando hanno a che fare con un turista chiedono sempre un prezzo elevato oppure provano a portare il malcapitato in qualche negozio dove il prezzo della merce è ben più alto del normale.

Da tenere in considerazione che per via dell’oggettiva pericolosità di questi mezzi, il fatto di essere esposti al caldo e ai gas di scarico del traffico potrebbe essere più furbo prendere un taxi tradizionale con tassametro e aria condizionata.

Se in genere a Bangkok per tuk tuk si identifica proprio il mezzo dalla forma tipo Apecar Piaggio, sotto questa espressione ricade anche una variante nettamente più artigianale, traballante, cigolante e lenta. Nelle città più piccole della Thailandia, specialmente nel nord est della nazione, con tuk tuk si identifica un mezzo dall’aspetto ancora più artigianale.

Il mezzo che vedete nella foto è diffuso nelle città più piccole della Thailandia e nelle nazioni limitrofe come il Laos. Trattasi di motocicletta, opportunamente modificata, a cui è stata aggiunta la parte posteriore dove possono trovare posto le persone. Ne entrano comode 4 ma è facile vederli anche con 6 o 7 passeggeri. All’aumentare delle persone trasportate aumentano i cigolii del telaio autoprodotto e un sinistro clangore, degno di un horror movie, proviene in genere dai freni. Come se non bastasse, questo tipo di tuk tuk, sono scomodissimi sia durante il viaggio che salirne e scenderne.

I sidecar autoprodotti

È facile avvistarli un po’ ovunque sia a Bangkok che nelle località balneari fino ai piccoli villaggi di campagna. La base di partenza è un normale ciclomotore, come ce ne sono milioni nel paese. A questo viene aggiunto un nuovo pezzo, saldato in genere alla bell’e meglio, dotato di ruota e nel migliore dei casi di un ammortizzatore supplementare.

Può essere usato sia per il trasporto di cose che di persone, molti sono dotati di una sorta di baldacchino che aggiunge, come se non bastasse, un ulteriore tocco di precarietà al risultato finale. Guidare un sidecar vero è di per sé già abbastanza fastidioso ma questi aggeggi riescono ad essere nettamente peggiori. La ruota aggiuntiva, sul lato sinistro del ciclomotore, sembra essere dotata di vita propria e tende ad amplificare la sterzata fino quasi a far giare tutto il mezzo su sé stesso con conseguenti rischi di incidenti.

Il songthaew

Da pronunciarsi semplicemente sonteo, questo sono dei pick up con il cassone posteriore modificato. I pick up sono un di mezzo di trasporto molto diffuso in Thailandia. Di questi viene apprezzata la robustezza e la capacità di carico e sono impiegati in moltissimi settori professionali. Anche le trasporto di persone facendone un mezzo di trasporto in Thailandia che spesso sostituisce gli autobus urbani.

Quando sono modificato per il trasporto delle persone assumo no quasi l’aspetto di un minibus. Il cassone posteriore lascia spazio a un pianale basso e delle panche laterali. Non sono comuni nelle zone centrali di Bangkok ma sono diffusi in periferia, nelle città più piccole e nelle destinazioni turistiche più famose. Spesso sostituiscono il servizio di autobus urbani con tanto di percorsi e fermate programmate. Alcune volte invece non hanno delle fermate ben definite e si possono prendere al volo facendo un cenno della mano al loro avvicinarsi e per scendere si deve suonare un apposito campanello. Nelle zone di provincia è possibile anche vederli adibiti a scuolabus.

Non c’è un bigliettaio a bordo ma si paga nel momento in cui si scende, la tariffa è contenuta e fissa nell’ordine di dice o venti baht a tratta per persona. È facile vederli carichi di persone sfidando le leggi della fisica e della logica.

La motozappa modificata

Unendo la fantasia e l’ingegno, nelle zone più rurali della Thailandia tutto sembra possibile quando si parla di mezzi di trasporto. Per questo motivo quello che una volta era un carro trainato da un animale può ancora essere usata se davanti ci piazziamo una motozappa a cui aggiungere un bel manubrio. L’effetto è alquanto esilarante con l’incedere lento di questi mezzi accompagnato dalla tipica sonorità di un motore 2 tempi. La manovra per effettuare una curva vede impegnato il conducente alle prese con il manubrio muovendolo su una traiettoria che disegna un ampio arco rovesciato. Probabilmente finché non vedrete passare uno di questi carri non crederete all’esistenza di questi mezzi di trasporto in Thailandia. Adibiti per lo più a trasporto merci o altri lavori agricoli non è tuttavia raro incontrarli anche carichi di persone.

Gli etan truck

Se la motozappa modifica non sembra sufficiente allora bisogna vedere un cosiddetto etan truck, spsso chiamati semplicemente e-tan. Praticamente si prede il solito motore diesel da motozappa ma stavolta, gli ingegnosi thailandesi, ci costruiscono attorno un vero e proprio camion. Ovviamente, per velocizzare il lavoro e allo stesso tempo non esagerare con il peso, sono tolti tutti degli elementi superflui tipici di un vero furgone. Tra questi la cabina e le portiere, al posto dei sedili si pone una panca e via anche cruscotto e quadro strumenti. Si colora il tutto stile carretto siciliano per dare una personalizzazione.

Il risultato è un etan truck, una sorta di camion atto al carico di merce, generalmente prodotti agricoli, dall’aspetto decisamente desueto e un po’ approssimativo. Questi mezzi di trasporto in Thailandia sono realizzati da fabbriche ed officine artigianali anche se ultimamente stanno scomparendo per via del prezzo concorrenziale dei pick up. Anche gli etan incedono con il loro solito passo lento e rumoroso, spesso carichi all’inverosimile.

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