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Leggere l’ora in Thailandia e magari comunicare un appuntamento ha di risvolti un po’ particolari. Ogni popolo ha un modo esclusivo di concepire lo scorrere del tempo e di rispettare gli appuntamenti. I thailandesi hanno diverse strane superstizioni e particolarità e tra queste ultime anche un metodo distintivo di leggere l’orologio e interpretare gli orari, che differisce significativamente dai sistemi occidentali.
Le radici storiche del sistema temporale thailandese
Il sistema di misurazione del tempo affonda le sue radici nella cultura buddhista e nell’antica organizzazione sociale dei villaggi tailandesi. Prima dell’introduzione di orologi meccanici e digitali, la scansione temporale era strettamente legata ai ritmi naturali e alle attività dei templi. I monaci buddhisti svolgevano un ruolo cruciale nel scandire il tempo attraverso rituali e strumenti musicali, creando una dimensione temporale che era insieme pratica e spirituale.
La difficoltà con gli orologi analogici
I thailandesi hanno particolari difficoltà con gli orologi a lancette. Mentre riescono generalmente a interpretare orari “tondi” come le 9 o le 10, vanno in difficoltà con orari più complessi come 11:47 o 9:35. Questo perché la loro concezione del tempo non si basa sul sistema delle 12/24 ore, bensì sulla luce solare e su antichi sistemi di misurazione.

Il sistema tradizionale di misurazione del tempo
Storicamente, in Thailandia le ore della giornata venivano scandite da blocchi variabili, segnalati da colpi di tamburo, gong o altri strumenti provenienti dai templi buddisti. Il periodo notturno, che va dalla mezzanotte alle 5 del mattino, viene chiamato thiang khuem e viene misurato con un sistema di colpi: ti nueng indica l’una di notte, ti song le due, ti saam le tre, ti sii le quattro fino a ti haa per le cinque del mattino.
Dalle sei del mattino, i templi cominciano a scandire il tempo con colpi di gong, seguendo una logica apparentemente bizzarra. Alle sei del mattino si hanno sei colpi di gong e quindi si dice hok mong chao, mentre alle sette si passa a un solo colpo, nueng mong chao. Le otto vengono indicate con due colpi, song mong chao, le nove con tre saam mong chao, le dieci con quattro sii mong chao e le undici con cinque colpi haa mong chao. Una bella confusione capire l’ora in Thailandia al mattino.
A mezzogiorno, chiamato thian wang, il conteggio ricomincia con l’aggiunta del prefisso “bai” che indica il pomeriggio. Le tredici diventano bai mong, le quattordici bai song mong, le quindici bai saam mong. Verso le sedici, quando la temperatura comincia a scendere, il termine “bai” viene sostituito da “yen” che significa fresco.
Al tramonto, intorno alle 18:30, il gong viene sostituito dal tamburo. Con l’onomatopeica parola “thum“, il conteggio ricomincia: un colpo, nueng thum, indica le diciannove, due colpi, song thum, le venti, tre colpi, saam thum, le ventuno, e così via fino a cinque colpi, haa thum, per le ventitre.
L’ora in Thailandia e le implicazioni culturali
Nonostante l’adozione diffusa di orologi digitali e smartphone, questo sistema tradizionale di misurazione del tempo continua a influenzare la percezione temporale dei thailandesi. La flessibilità e la non rigidità nella gestione degli orari rimangono un tratto culturale distintivo. Nei contesti formali e professionali, i thailandesi si sono adattati al sistema internazionale, ma nelle interazioni quotidiane e informali, l’approccio più fluido al tempo persiste.
Un sistema complesso ma affascinante
Il sistema di misurazione dell’ora in Thailandia può sembrare estremamente complicato per gli occidentali. I thailandesi trovano altrettanto difficile comprendere il sistema di 12/24 ore. Quando si comunicano orari in inglese, è consigliabile essere pazienti e chiari, considerando le differenze culturali nella percezione del tempo.
La peculiarità di questo sistema ricorda come il tempo non sia un concetto universale, ma una costruzione culturale che riflette la storia, le tradizioni e la visione del mondo di un popolo. Nel caso della Thailandia, ogni colpo di gong e di tamburo racconta una storia millenaria di connessione tra ritmi naturali, spiritualità e vita quotidiana.